Capita a volte di andare a certe presentazioni, chiamate così perché “presentano” cose, o luoghi, o situazioni. Capita di andarci e di iniziare ad ascoltare, perfino di prendere appunti se si ha una penna che funziona. Poi, però, da un momento all’altro ci si ritrova catapultati in un altro luogo, un luogo in cui le parole prendono forma e i pensieri si intrecciano.

Partiamo dal principio.

Ieri pomeriggio è stato presentato alla cittadinanza il volume “Il teatro per immagini”, un catalogo che raccoglie attraverso la selezione di un centinaio di foto alcune delle più significative stagioni del Teatro Comunale di Ferrara. Stagioni che partono dal lontano 1964, anno di riapertura del teatro dopo gli eventi bellici che caratterizzarono il secolo scorso, per giungere fino a noi, fino alla stagione 2012.

Il volume, in realtà, è solo l’ultimo di una serie di lavori che hanno portato al riordino e alla catalogazione dell’intero patrimonio documentario del teatro, al fine di rendere fruibile al pubblico la Biblioteca Archivio del Teatro, una struttura nata per recuperare e valorizzare una notevole quantità di materiale sedimentata negli anni e che in molti altri teatri italiani è andata invece dispersa o venduta.

“La città di Ferrara – ha spiegato la presidente della Fondazione Teatro Roberta Ziosi – ha da sempre avuto una particolare attenzione per le iniziative di questo genere. L’idea di catalogare tutto il materiale presente maturò sul finire degli anni ’80, volendo procedere sia nel versante dell’innovazione che in quello della conservazione, oltre a voler restituire a tutti la memoria della produzione culturale che avveniva ed era avvenuta in città. Aprire al pubblico l’Archivio oggi mette dunque in risalto ciò che nel tempo Ferrara ha fatto”.

La Biblioteca Archivio del Teatro dal 2007 fa parte del Polo bibliotecario ferrarese e raccoglie tutta la documentazione degli spettacoli realizzati dal Comunale. Il materiale presente è così variegato da comprendere (ad oggi) seimila manifesti, 780 programmi di sala, rassegne stampa dal 1980, volumi e riviste di argomento teatrale, tesi e copioni teatrali, ma anche 2200 registrazioni audio di concerti, opere e conferenze, 1590 di registrazioni video integrali o parziali di spettacoli realizzati principalmente a Ferrara e non solo (comprendendo anche materiali di altri importanti sedi teatrali italiane e straniere).

Ciò che sbalordisce di più, però, sono le oltre 250 mila immagini dei 2640 spettacoli presentati a Ferrara dal 1964 ad oggi, le quali, a partire dagli anni ’80, sono state realizzate sempre dallo stesso fotografo di scena Marco Caselli.

Proprio da questa continuità e quantità di materiale nasce la realizzazione di “Il teatro per immagini”, a cura di Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori. Il volume ha voluto raccogliere attraverso la scelta fra moltissime foto la storia di ciò che è successo prima e ciò che è successo dietro al palcoscenico del Comunale, con una divisione stessa del libro in due parti: una sulle immagini legate al palco e una su quelle nel dietro le quinte.

Foto di Andrea Bighi

Credo sia stato proprio qui che ho iniziato a perdermi. Saranno stati i lampadari del Ridotto del Comunale che da sempre attirano la mia immaginazione, sarà stato pure quell’intenso profumo da Chanel n. 5 che sprigionano certe signore ferraresi, ma ho iniziato a divagare con la mente.

“Conservare è un processo di conoscenza, ma ci sono mille modi di registrare la verità” stava affermando in quel momento lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle in sottofondo ai miei pensieri “e la fotografia – continuava – è indubbiamente uno dei supporti alla memoria. Chi fotografa costruisce una propria lettura, una lettura che non è fedele; il fotografo dunque diviene un narratore infedele, un trasformatore del senso”.

I costumi che presuppongono e dilatano i gesti, le luci che amplificano o riducono le forme, lo stesso pubblico che diviene parte integrante o meno dello spettacolo. Tutto ciò che vediamo, come l’immagine di un Vittorio Gassman, di un Giorgio Gaber o di una Mariangela Melato che passano sullo schermo della presentazione, altro non sono che l’idea che abbiamo di loro sotto la luce delle scelte fatte dal fotografo che allora le ha riprodotte, trasmettendole sino a noi. E dunque l’amara consolazione, nello sfogliare il catalogo, che a teatro ogni spettacolo è e resta irripetibile, atto (o azione) irriproducibile. Da preferirsi al nulla, se non altro.

L’intero catalogo dell’Archivio fotografico del Teatro Comunale di Ferrara è consultabile sul web  nell’Opac del Polo unificato ferrarese all’indirizzo http://opac.unife.it/SebinaOpac/Opac?sysb=

La Biblioteca Archivio del Teatro – articolata in due sale studio con postazioni di consultazione web e visione audiovisivi – sarà aperta da settembre a maggio, dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18.30 e sabato dalle 9.30 alle 12.30 (C.so Martiri della Libertà 5). Su richiesta, è possibile utilizzare una sala del Ridotto per proiezioni riservate a gruppi fino a 50 persone.

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