Se fosse un film americano degli anni ottanta, l’immagine della facciata di un teatro forse occuperebbe lo sfondo della locandina. E i volti dei principali personaggi della trama, probabilmente, sarebbero raffigurati con un disegno in primo piano. Eppure i tempi e i luoghi di questa storia non sono così lontani, e soprattutto non si svolgono davanti a una macchina da presa. Anche se i suoi protagonisti, per la recitazione, coltivano un’autentica passione.

Siamo a Ostellato, a una trentina di chilometri da Ferrara. Il piccolo centro della città è raccolto intorno alle vie con nomi di patrioti. Cesare Battisti, Nino Bixio, Giuseppe Garibaldi. E proprio lungo la strada dedicata al generale morto a Caprera, si trova il Teatro Barattoni. Un edificio dalla storia secolare, che negli anni novanta viene rilevato dal Comune di Ostellato per ristrutturarlo e renderne utilizzabili le funzioni di cinema e teatro. La fine del 2002 segna l’inaugurazione del nuovo corso che prosegue, di stagione in stagione, per circa un decennio. Duecentottantuno posti a sedere, fra platea e galleria, per assistere a spettacoli animati da artisti come Ottavia Piccolo, Franca Valeri o Alessandro Bergonzoni. Poi, l’attualità della crisi e dei possibili tagli alla cultura irrompono anche in questo punto di aggregazione. E la prospettiva di chiudere il Barattoni si profila più concretamente. Un gruppo di cittadini, residenti e non a Ostellato, però non è d’accordo e unisce le proprie forze per gestire il teatro ‘dal basso’. Non sono ancora un’associazione e ad accomunarli è soltanto l’attrazione per l’arte. Ma decidono di organizzarsi in fretta per allestire una vera e propria stagione teatrale. Qualcuno di loro frequenta la biblioteca ‘Mario Soldati’ e partecipa alle sue iniziative legate alla scrittura, altri sono semplicemente abbonati al teatro.

L’idea iniziale è venuta ad Angela Brugnati. «Ho cercato – ci racconta – l’elenco degli abbonati al Barattoni e ho chiesto agli interessati un incontro per coinvolgerli in questo progetto. Inizialmente eravamo circa una decina di persone e partivamo da zero». La riunione è utile per definire un piano d’azione. I passi successivi sono la costituzione di un’associazione che prenderà il nome ‘Amici del Teatro Barattoni’, la presentazione del progetto all’amministrazione comunale che, dietro lo stimolo dell’assessorato alla cultura, ci crede prevedendo un contributo, i contatti con le compagnie teatrali per mettere in piedi la stagione.

Foto di Sandro Chiozzi

Nel primo anno di vita dell’associazione sono Alessandro Stella e Shamira Benetti a occuparsi della direzione artistica. «Io – spiega Alessandro – mi sono diplomato all’Accademia del cinema di Bologna e ho già vissuto alcune esperienze nel campo della drammaturgia. Se guardiamo al progetto nel suo insieme, l’idea artistica è unica, poi c’è anche un intero apparato organizzativo che deve funzionare. Sotto questo aspetto, ognuno di noi ha messo del suo».

La risposta del pubblico supera le aspettative degli organizzatori. Gli artisti in scena, seppur provengano per lo più da compagnie locali, garantiscono qualità nei contenuti e risparmio sui costi. «Il pubblico che ha accolto positivamente gli appuntamenti della stagione – prosegue Maria Grazia Zappaterra, presidente dell’associazione ‘Amici del Teatro Barattoni’ – è la dimostrazione che i cittadini sono affezionati al loro teatro».

Parallelamente allo svolgimento della stagione, che oscilla fra commedie brillanti e momenti di riflessione legati alla memoria civile, al Barattoni vengono attivati anche alcuni laboratori. Per il 2013/2014, terza stagione firmata dall’associazione, oltre al tradizionale laboratorio di recitazione destinato a tutti i cittadini dai diciotto anni in su, previsto a metà di novembre, sono in programma due novità. Un laboratorio di lettura espressiva, anch’esso in novembre, e uno dedicato allo speakeraggio per radio, nel gennaio 2014. «Fino allo scorso anno – ci dicono – hanno mostrato interesse al laboratorio settimanale di recitazione, cittadini comuni come casalinghe, insegnanti di scuola elementare, o altri lavoratori che guardano al teatro come un nuovo strumento di conoscenza. In quest’ottica, i nuovi laboratori nascono anche per attrarre persone più giovani».

Il sipario della stagione ufficiale, invece, si aprirà la sera di venerdì 8 novembre con la prima autoproduzione. ‘Non ci crederanno mai!’ è infatti il titolo dello spettacolo scritto da Alessandro Stella, e diretto e interpretato da Andrea Bianchi. «Il progetto – evidenzia Andrea – è stato ideato da Alessandro e intende ricalcare le atmosfere dei musical di Broadway. Io recito il ruolo di un aspirante attore alle prese con un provino. Il racconto continua fra il tip tap e le sue riflessioni, procededendo sulla scia dell’ironia, in un lavoro corale che ricorda un po’ la commedia musicale di Garinei e Giovannini. Una trentina di elementi, circa, fra coro e ballerini, dove un’attenzione particolare sarà riservata ai costumi di scena».

All’interno del numeroso cast, infatti, figurano anche Simona Natali e Riccardo Zanella alla direzione vocale, Lorenzo Barbieri come corista, e Marco Versari alle musiche. Inoltre la coreografa Sara Parmiani, de ‘La Bottega degli artisti’ di Comacchio, dirigerà un corpo di ballo composto da quindici elementi. «Abbiamo cominciato le prove qui al Barattoni – aggiunge Simona Natali – nel marzo scorso. Inizialmente ci incontravamo due, tre volte alla settimana. Poi, con l’avvicinarsi del debutto, il tempo da dedicare alle prove è aumentato». Un assaggio di quindici minuti dello spettacolo è stato già offerto in anteprima agli spettatori del teatro San Matteo di Piacenza, nell’ambito del festival ‘Corteggiando 2013’. Dopo l’esordio in casa, seguirà un tour che, fra le sue tappe, toccherà anche Comacchio, Castel San Pietro e Roma.

Il musical ‘Non ci crederanno mai!’ è l’apripista di una stagione che intende camminare sul sentiero dell’ironia. Gli appuntamenti successivi (informazioni sono reperibili scrivendo all’indirizzo e-mail teatro.barattoni@libero.it) spaziano dalla commedia musicale al giallo comico, dal monologo comico alla commedia brillante. E a sorridere sono anche tutti i protagonisti di questa avventura, mentre attraversano in lungo e in largo il palcoscenico, durante l’ennesimo momento di prove.

2 Commenti

  1. vinny scrive:

    complimenti per la delicatezza con cui racconti le storie, la realtà nei tuoi occhi e nei tuoi pensieri si veste di poesia

  2. Paola scrive:

    Molto bello questo articolo sul teatro. Bravi tutti !

Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, ricordati di respirare. Non saranno ospitati negli spazi di discussione termini che non seguano le norme di rispetto e buona educazione. Post con contenuti violenti, scurrili o aggressivi non verranno pubblicati: in fondo, basta un pizzico di buon senso. Grazie.