Eccolo lì il cartello “Ferrara Buskers Festival: area degli esoterici”. A molti il termine esoterico fa sorridere, ad altri invece dà fastidio. Altri ancora di anno in anno, aspettano il ritorno di questi strani personaggi per farsi predir loro il futuro. Ma chi sono gli esoterici?

Etimologicamente parlando, il termine deriva dal greco εσωτερικός, che riunisce le parole esoteros “interno” ed eikos “è naturale”. Studiare l’esoterico significa dunque far conoscere la natura interna dell’uomo mediante tutte quelle discipline che, attraverso l’introspezione, portano alla riscoperta di noi stessi. Col passare del tempo, però, questo vocabolo è diventato sinonimo di misterioso, oscuro e per pochi eletti, emergendo quindi in un’accezione tendenzialmente negativa. L’esoterico viene così collegato alle prassi magiche, ai riti di cartomanzia e a tutte quelle credenze di natura irrazionale, di cui poco o nulla conosciamo. In verità, Ferrara risulta essere la sede privilegiata di una lunga tradizione occulta che parte dalle celebri Marfisa e Lucrezia Borgia, fino a incontrare Bianca D’Este e la nascita dei Tarocchi.

Detto questo, varco (metaforicamente e non) i cancelli dell’esoterismo e mi incammino verso la “selva oscura” del Busker Festival 2013. È ancora presto e trovo in mezzo allo spiazzo che c’è in San Romano solamente una ragazza, che sta preparando le carte. “E gli altri dove sono?” le chiedo. “È un mistero! Non a caso siamo nella zona dell’occulto” mi risponde Myam, sorridente. È il suo primo anno a Ferrara e nei giorni scorsi molti sono stati i curiosi che si sono fatti leggere le carte da lei. Tanti anche i “convinti” – come li chiama Myam – ovvero quelli con il cartomante di fiducia. “Spesso – spiega – a farsi leggere le carte sono persone che tendono a delegare le proprie decisioni al cartomante e in questi casi cerco sempre di responsabilizzare chi ho di fronte. All’opposto, c’è chi considera i Tarocchi un’attività stupida, legata alla superstizione e all’ignoranza. Invece il bello delle carte è proprio la loro capacità di nobilitare le altre materie, come la filosofia o la psicologia. È sbagliato usarle in modo divinatorio, devono essere semmai uno strumento per conoscere di più se stessi, come uno specchio che per la prima volta ti dà la possibilità di vedere qualcosa come non lo hai mai visto prima, di analizzare limiti e risorse anziché alimentare paure. Ancora oggi, dopo anni, mi stupisco quando interrogo le carte ed escono risposte così chiare. La lettura dei Tarocchi è una relazione che si instaura tra il cartomante, le carte e chi le consulta: quando il consultante è pronto a sentire, l’alchimia c’è sempre”.

Foto di Lucia Ligniti

Nel frattempo, la piazzetta si è riempita alle mie spalle. Una serie di tavolini, seggiolini, candele, ametiste, incensi e mazzi di carte riempiono questa parte di città e accompagnano gli artisti dell’occulto nel loro lavoro. Uno di loro sta montando con cura il tavolo. È il secondo anno di Buskers per Nicolas, che durante il giorno coltiva la sua terra nella zona di Forlì e di notte si trasforma in cartomante, creando così la giusta mediazione tra ciò che è terreno e ciò che è spirituale. “Quella di Ferrara – afferma Nicolas – è una delle manifestazioni di cui sono più contento perché è ben organizzato. Il problema che però ho notato è dato dalle regole un po’ troppo ferree. Ultimamente si deve chiudere a mezzanotte, indifferentemente che si suoni o si leggano le carte. Noi parlando a voce bassa non disturbiamo nessuno e, anzi, lavoriamo meglio di notte!”. Lì vicino c’è anche un’altra cartomante, la invito a confrontarsi con noi.

Marilù è una delle artiste storiche del festival, tanto che mi racconta come erano i Buskers all’inizio. “Eravamo posizionati per terra con un telo – ricorda lei – e in più eravamo sparsi un po’ per tutte le vie del centro. Era bellissimo! Ora, qualitativamente parlando, è ormai da tre o quattro anni che è venuto meno un certo spirito artistico”. Marilù ha scelto di venire comunque anche quest’anno perché fa i Tarocchi anche nella vita privata, essendo una terapeuta esoterica che unisce l’uso delle carte alla pratica del Reiki. Le chiedo come fa a calibrare le sue vaste conoscenze all’interno di un festival e lei inizia a spiegare attentamente. “I Buskers sono un momento di gioia e questo è un gioco; bisogna dunque cambiare la modulazione con cui si dicono le cose alle persone. L’importante è far capire sempre a chi si ha davanti che le carte non predicono il futuro, ma ci parlano del qui ed ora. Si lavora con tutti e cinque i sensi perché si toccano le carte, ci si guarda, ci si ascolta… L’esoterismo ha anche questa valenza ed è qualcosa di straordinario. Purtroppo in piazza non c’è più l’energia giusta. Questa è una materia difficile, è materia delicata. Io purtroppo non mi ci trovo più, sono molto delusa. All’inizio c’era gente che dipingeva e declamava poesie, era tutta una grande arte diffusa. Poi molti si sono improvvisati artisti di strada, togliendo lo spirito stesso del festival”.

Ringrazio Nicolas e Marilù per le loro riflessioni sul festival e mi incammino oltre la piazzetta, continuando a percorrere via San Romano. Incontro uno strano gruppetto di giovani che si chiamano Madettocramèete. Giorgia e Diana erano venute gli anni precedenti come turiste e si ritrovano tra gli accreditati dell’edizione 2013, insieme a Mikhael, parigino di 18 anni che interpreta i sogni. Se la loro idea iniziale era quella di suonare e vendere braccialetti macramè, ora il tutto si è trasformato in una bancarella esoterica. Infatti Diana fa i Tarocchi e Giorgia legge le foglie di eucalipto che sostituiscono quelle di coca, anticamente usate dagli sciamani in questo rito. “Le abbiamo chiamate Ciarlomanzia e Lettura Sciemanica – spiegano – per non sminuire il lavoro degli altri che lo fanno da anni e anni”.

E proprio vicino a loro trovo un’altra di quelle che da anni e anni è presente alla manifestazione. Astrid è stata un’insegnante fino all’età di cinquant’anni, poi la sua vita ha subito un forte cambiamento e da allora interpreta i Tarocchi e le Rune celtiche. “Mia mamma – spiega Astrid – mi ha trasmesso questo dono. Pensa che vengono da me, fra i clienti storici, anche figure insospettabili come avvocati e magistrati. È da quindici anni che faccio le carte e mi diverto molto di più che a insegnare!”.

Astrid mi invita a proseguire oltre e a incontrare un certo Nilo. Sulla sinistra, appena dietro i tavolini di un bar, intravedo un signore con la camicia arancione. Mi avvicino e scopro che è lui. “Piacere, Nilo come il fiume Nilo” mi dice sorridente. “Lavoro rigorosamente nella strada – sottolinea subito – da quando mi sono ritrovato a ventisei anni senza niente, se non il mazzo di carte di mia madre. Vengo a Ferrara per i Buskers dal 1989, anche se non vengo considerato artista di strada perché l’artista di strada chiede il cappello. Chiede quindi un’offerta libera. Ma mentre un musicista può avere di fronte contemporaneamente cinquanta o cento persone, io faccio una persona alla volta e sono quindi costretto a chiedere del denaro, anche se da artista di strada quale sono preferirei di gran lunga fare il cappello. È che vivo in base a quel che raccolgo, sicché…”. Accarezza la sua cagnolina Malù e continua a raccontare. “Vedi, inizialmente c’era grandissima vitalità nel fare questo festival. Una volta le fiere riunivano la gente, ora le stanno facendo morire d’agonia. La gioia è stata rimpiazzata dalla burocrazia”. La strada nel frattempo si sta svuotando. Saluto Nilo e Malù e decido di ritornare verso la piazza.

Ormai è quasi mezzanotte e tutti stanno smontando la loro postazione ambulante. Vedo da lontano una signora seduta su un alto sgabello, sta finendo con gli ultimi clienti della serata. Fa parte del gruppo T.p.r. Doppiogioco da Faenza, lei legge l’anima guardando gli occhi della gente e lui ti dice che persona sei toccandoti le mani. Mi avvicino per saperne di più. “Ogni sguardo è una richiesta” dice lei, fissandomi pacata. “Io osservo questa richiesta e la comprendo attraverso lo studio del teatro, che è il linguaggio degli occhi e del corpo. Attraverso questo linguaggio ti leggo l’anima”. Mi guarda di nuovo e mi chiede: “dici che i cartomanti si siano arrabbiati con me perché ho lavorato più di loro stasera?”. Le dico che non lo so e lei continua a spiegare. “Uno dei problemi degli esoterici è lo spazio. C’è troppa gente che offre lo stesso gioco in un posto troppo piccolo. Si perde così la magia data dall’ispirazione che il posto dà e non c’è più quel raccoglimento necessario per esibirsi. Così, ad essere tutti nella stessa via, ci si inizia a guardare in cagnesco perché si crea competizione “sul cappello”. L’aspetto spaziale trasforma molto le cose. Oltretutto, nel tempo – continua lei – i giocolieri sono venuti a mancare, così come gli attori e i burattinai, poiché se lo spettacolo è considerato solo quello dei suonatori, tutti gli altri artisti scelgono un’altra piazza e non quella ferrarese. Prendi ad esempio la Buskers House! Ora non c’è più quel tipo di intimità tra artisti. Poi Ferrara è Ferrara e si salva sempre, perché un contatto del genere col pubblico non lo potresti mai avere in una Venezia o una Firenze. Ferrara si salva per tante cose, sennò non ci verrei, ma è davvero un peccato. È stata tolta la voglia di conoscerci e incontrarci”.

La saluto mentre si toglie la maschera dal viso e mi allontano lasciandomi alle spalle San Romano, la via che li raggruppa tutti – gli esoterici – come fosse un ghetto. Una strada semioscura in cui riescono a nascondersi e al contempo a farsi trovare, impercettibili ma presenti. Eppure sono degli artisti, mi ripeto tra i pensieri. Eppure sono artisti di strada.

3 Commenti

  1. Emanuela Bassan scrive:

    Bell’articolo. In effetti chi legge le carte lo fa meglio di notte e chiudere proprio a mezzanotte, quando è ancora estate, è un peccato. Poi la gente sta lo stesso in giro fino alle ore piccole…….

  2. Marzia scrive:

    Nicolas è stato un grande.Nelle sue carte ha visto tutto il passato senza conoscermi ed il presente.Vedremo per il futuro

  3. Martina scrive:

    Io da anni vado dalla signora Monica per me la numero 1 in assoluto e’ una persona fantastica e credetemi non ha mai sbagliato in nulla, ci prende persino nei tempi e’ incredibile…….. La rivedo sempre volentieri e aspetto i Buskers….. Provatebx credere

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