“A cosa pensi se ti dico vento?” ho chiesto ai passanti affrettati e a volte timorosi che attraversano tutti i giorni le vie del centro storico di Ferrara. “La brezza marina”, “la bora triestina”, “Blowing in the wind”, “vento portami via”. A molti la parola vento non fa pensare più solo ad un “movimento d’aria” ma ad “un progetto di ciclovia!”. E allora mi sono chiesta “com’è che se chiedo cos’è Vento in tanti rispondono Ciclovia?”

Il ragazzo che ho intervistato era davvero informatissimo e preparatissimo, e allora carta e penna alla mano  ho appuntato quel che con grande entusiasmo e disinvoltura mi ha raccontato. E’ un allievo del Master Internazionale Eco-Polis (www.masterecopolis.it), un master unico in Italia per contenuti, approccio metodologico e internazionalità, un master del Dipartimento di Economia dell’Università di Ferrara. Mi racconta come il Master Eco-Polis, su richiesta del Politecnico di Milano, si sia assunto il compito di organizzare la tappa ferrarese del Vento bici Tour 2013, un bici tour ideato e organizzato dal DAStU, il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano per la promozione del Progetto Vento (www.progetto.vento.polimi.it). Mi mostra i flyer e i segnalibri “virali” (ovvero quelli che mirano ad una comunicazione di massa attraverso il “contagio”), che hanno realizzato con grafica personalizzata, testi e QRcode e che stanno distribuendo in città, ai passanti, appesi ai manubri delle biciclette, ai clienti dei bar e dei negozi del centro storico. La comunicazione è fondamentale e deve essere alla portata di tutti, mi spiega, per diffondere un progetto, che è “per tutti”.

Vento infatti non è solo una ciclovia di 679 km che collega quattro regioni seguendo il percorso del grande fiume Po, ma un progetto condiviso da oltre 2.500 cittadini, oltre 30 istituzioni e altrettante associazioni e fondazioni, per lo sviluppo territoriale, economico, occupazionale, culturale e turistico.

Il Vento bici Tour 2013, partito il 26 maggio da Torino, è stato ideato per promuovere il progetto e accogliere le adesioni delle amministrazioni, dei cittadini e di tutti coloro che, nelle quindici tappe attraversate in otto giorni, vedono in questo progetto non solo una infrastruttura ciclabile, ma una speranza di rilancio della nostra economia attraverso la valorizzazione di un territorio alle volte dimenticato, spesso trascurato e poco collegato alle reti turistiche e di mobilità italiane ed europee (Eurovelo).

L’infrastruttura Vento ancora non esiste. Per esistere ha bisogno del sostegno delle istituzioni e di tutti coloro che vorranno appoggiare sia economicamente che politicamente un progetto che vede interessate quattro regioni fondamentali per lo sviluppo del nostro paese: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. La ciclovia attraversa infatti 242 località, 300 punti di ricettività, 2.000 attività commerciali e più di 10.000 aziende agricole, oltre a paesaggi, culture e tradizioni molto differenti tra loro. Nel suo percorso attraversa il territorio ferrarese dando unitarietà ai diversi itinerari cicloturistici già presenti (Destra Po) e contribuendo alla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio artistico, naturalistico, culturale e agroalimentare del nostro territorio.

Foto di Francesca Mascellani

Nella città delle biciclette, in tanti hanno aderito al progetto, a partire dalle istituzioni (Comune e Provincia), e dai cittadini e turisti che venerdì sera hanno partecipato all’evento organizzato dai ragazzi del Master. Un (e)Vento, così lo hanno chiamato, che ha piacevolmente sorpreso e risvegliato alcuni temi caldi del governo del territorio. Governo, Governance, Turismo e Paesaggio il tema della serata, preceduta da una calorosa accoglienza quasi “surreale” del gruppo di ciclisti del Politecnico, che ha raggiunto Piazza Municipale alle 21.00. Un mix di creatività, spontaneità e semplicità, al quale non potevano mancare pillole di cultura e tradizioni di una città rinascimentale come Ferrara, dalle letture dei più noti autori e letterati che da secoli immortalano nei loro scritti le bellezze del Po e del territorio da questo attraversato, ai musici del Palio di Ferrara, che si dica essere il più antico palio del mondo.

Un (e)Vento che ha risvegliato in città la necessità di una maggiore collaborazione tra regioni per uno sviluppo unitario e integrato del territorio, la necessità di ritrovare la bellezza di una politica che scende in piazza vicino ai cittadini, di un approccio al “fare” insieme, cittadini, università e istituzioni in modo creativo e smart.

Una sfida anche per il Master Eco-Polis, che della creatività urbana e dello sviluppo locale collaborativo ne ha fatto i suoi cardini, ma che è abituato a lavorare con altre modalità, sempre molto pratiche ma mai tanto situazioniste e senza rete. In meno di quindici giorni lavorativi si è riusciti, con il supporto di Comune, Provincia, UISP Ferrara, dell’On. Alessandro Bratti, ma anche con la collaborazione di amici e conoscenti da sempre vicini alle attività del Master, dal Centro Studi Dante Bighi, alle aziende TryeCo 2.0 e Kuva, dai progetti di Città della Cultura – Cultura della Città ai musici della Contrada di San Giacomo del Palio di Ferrara, a organizzare un evento con la e maiuscola (o meglio con la e tra parentesi). È stato un azzardo e l’esordio assoluto per Eco-Polis in un’esperienza di questo tipo. Ed è stato ampiamente vinto grazie ad un approccio che si potrebbe definire di riciclo.

È stato riciclato quasi tutto. A partire dagli allestimenti realizzati con cartoni e pannelli recuperati dagli esercizi commerciali della città, fino allo spazio utilizzato come base lavorativa, la ex caserma dei vigili del fuoco che ha preso ora il nome di Grisù, e che dopo molti anni di inattività è rinata e si è re-inventata come factory creativa per la città, mettendo a disposizione i propri spazi anche per iniziative come queste. Da li sono stati recuperati anche alcuni materiali in disuso, dai pannelli alle vecchie lavagne degli anni 50. Quindi zero o quasi zero spese per la realizzazione dell’evento. Ma l’approccio di riciclo è già insito nel progetto, (e)Vento ha avuto proprio l’obiettivo di promuovere una Ciclovia che può essere a sua volta considerata come un riciclo di un territorio spesso dimenticato, sotto-utilizzato e/o male utilizzato, basato su un agricoltura povera e che potrebbe divenire invece, attraverso un approccio di sviluppo integrato tra regioni, un traino per l’economia e il turismo.

“E’ stata la più sorprendente delle accoglienze” così ha concluso il Professor Paolo Pileri del Politecnico di Milano, ideatore del Progetto Vento e venerdì sera a Ferrara nel suo tour promozionale insieme al team di collaboratori. Dietro di lui tre lavagne delimitavano il palcoscenico e illustravano il percorso ciclabile in un disegno di gessi colorati, quasi come un monito, un richiamo al dovere e alle proprie responsabilità, per ricordarci quanto ancora abbiamo da imparare da paesi come la Germania e quanto ancora c’è da valorizzare in un paese come il nostro.

Si legge nel “Protocollo d’Intenti” firmato da Comune e Provincia di Ferrara a conclusione della presentazione pubblica: “Creare sinergia attorno al progetto per promuoverne il finanziamento e la realizzazione, promuoverne la comunicazione, favorire la crescita di una economia turistica lungo l’itinerario”. Ci attendono quindi piacevoli e importanti sfide; per il progetto Vento la realizzazione dell’infrastruttura più lunga del sud Europa entro il 2015 (data in cui si terrà l’Expo di Milano), per il Master Eco-Polis la continuazione e l’arricchimento di un percorso formativo e di un approccio allo sviluppo del territorio, iniziato ormai dieci anni fa, con numerosi progetti di sviluppo locale territoriale in Italia, Europa e America Latina.

5 Commenti

  1. Simone scrive:

    Purtroppo mi sono perso questa bella accoglienza. Le fotografie raccontano molto e mi fa piacere che un progetto così ampio e bello ha ottenuto il tam-tam che merita anche a Ferrara.
    Il nostro Fiume offre spunti culturali e paesaggistici molto più interessanti di altri fiumi nell’intera Europa che producono, attraverso le piste ciclabili, milioni di Euro. Sarebbe ora di risaltare questo potenziale, diamoci tutti da fare!

  2. Daniel Sardo scrive:

    VENTO rappresenta una iniziativa straordinaria che ha come scopo collegare il territorio mettendo in evidenza anche le sue piccole realtà locali e allo stesso tempo, apre una possibilità unica per il l´Italia di entrare a formare parte dei circuiti ciclistici di di eccellenza del Europa.
    L´articolo racconta perfettamente l´impegno che, dal basso gli studenti del Master hanno messo al servizio del progetto, coinvolgendo in pochissimo giorno un numero importante di persone interessate che si sono fatte presenti in piazza, ma anche tanti altri che, senza essere stati presenti, sono entrati a conoscenza di questa iniziativa. Anche le istituzioni locali sono state presenti e hanno dimostrato il loro interesse di lavorare, ancora un altra volta, per il benessere del territorio.
    Come ci credo al passaparola come strumento di coinvolgimento, penso che l´aria, piano piano, si stia cominciando a muovere… Sarà il VENTO che è arrivato per fermarsi da noi?

  3. sara scrive:

    Piacevole serata e poi va detto che… VENTO è l’InterRail del futuro!!!
    L’installazione è stata simpatica e quasi a costo zero ; ) Scorreva il Po in Piazza Municipale!!!

    al prox (e)VENTO!

  4. camera24 scrive:

    VENTO è per noi sinonimo di dinamicità, si associa a una boccata di aria fresca.. è apertura mentale verso nuovi impulsi per valorizzare la nostra terra. Quindi, avanti cosi e complimenti per queste stimolanti iniziative.

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