logo_cSu Repubblica Affari e Finanza di due giorni fa si può leggere un interessante articolo sul crowdfunding e su come in Italia questo sistema di raccolta di risorse finanziarie non sia sviluppata ed anzi sia molto indietro rispetto ad altri paesi.  Invece Ferrara c’è ed è stata la prima città italiana a lanciare un progetto di crowdfunding per riaprire un bene culturale dopo decenni di sonno. Ed è stato un successo. Come è un successo la vendita di vetrofanie agli esercizi commerciali del centro storico, con il motto ‘Io riapro il Teatro Verdi’. Chi la espone – è bene che lo sappiano tutti – ha versato 30 Euro.

Il Teatro Verdi e le iniziative di Città della Cultura/Cultura della Città hanno rotto l’uovo di ULULE e, con una settimana di anticipo, è stata raggiunta la cifra richiesta: 12.000 Euro (la raccolta continua; più soldi raccogliamo e più iniziative potremo avviare). Adesso la domanda che ci sentiamo rivolgere più spesso è: ma poi che succederà? Lo riaprirete solo per tre giorni? 12.000 euro per tre giorni?

Bisogna intendersi subito. Gli euro necessari alla riapertura sono molti di più. Il Comune, che doveva effettuare dei lavori di manutenzione dell’edificio parzialmente restaurato, metterà in sicurezza parte del Teatro, affinché ne sia possibile la fruizione e l’organizzazione di eventi temporanei, durante questa prima riapertura. A quelli raccolti con Ulule e a quelli del Comune si aggiungeranno altre risorse, ottenute da sponsor dell’iniziativa e dell’intero progetto ‘Città della Cultura/Cultura della Città’, che è un progetto di lunga durata e che ha già realizzato alcune tappe importanti:

– la prima iniziativa pubblica dopo il terremoto del 20 maggio 2012, con il piccolo ma significativo evento in Piazzetta Sant’Anna dedicato alle imprese creative, smart e innovative del nostro territorio;

– la riapertura del Mercato Coperto di via Boccacanale Santo Stefano, durante l’edizione del 2012 del Festival Internazionale, con l’evento clou di A Click Forward e la straordinaria presenza di Philippe Daverio;

– il ritorno al Mercato Coperto quest’anno, durante la Fiera del Restauro, con l’iniziativa Heritage Market.

Con una certa soddisfazione possiamo dire che alcuni nostri obiettivi si stanno rapidamente concretizzando: il Mercato Coperto, dallo scorso anno, è sempre più utilizzato come luogo per eventi e incontri pubblici. Si stanno studiando diverse iniziative per il futuro, affrontando anche il tema della gestione dello spazio e il tema della funzione commerciale che deve rimanere ed essere potenziata, come avverrà tra pochi giorni con la prima edizione di AltroConsumo Festival.

Il Teatro Verdi ha un’altra scala e ci si dovrà impegnare tutti con grande energia.

Nei tre giorni del programma ‘Smart Land’ porteremo dentro il Teatro diverse iniziative artistiche: mostre, performance di gruppi di importanza nazionale come gli Zapruder, ma anche di rilevantissime realtà cittadine, come la AMF, Scuola di Moderna di Ferrara, performance di singoli (Andrea Amaducci e altri). La cosa però più importante è che i Ferraresi potranno rivedere o vedere per la prima volta il Teatro, coglierne la sua bellezza e le sue straordinarie potenzialità. Dopo il 5 ottobre il Teatro Verdi torna nella memoria e nell’agenda pubblica della città.

All’esterno, nella Piazza Verdi ritrovata perché liberata dalle auto saranno organizzati diversi dibattiti pubblici, dei quali il più importante sarà quello con il Prof. Salvatore Settis, entusiasta sostenitore del progetto Città della Cultura/Cultura della Città e dell’iniziativa sul Verdi.

Tutt’intorno allo spazio che sarà allestito per le conferenze diurne e notturne saranno organizzati spazi per giovani artisti, creativi e imprese ferraresi, che saranno selezionati attraverso un ‘contest’, il cui bando sarà presto pubblicato. Mercato e cultura possono e devono convivere, rappresentando due delle principali funzioni della città da quando questa fu inventata, circa 10.000 anni fa.

Si parlerà di territorio, di paesaggio, di agricoltura biologica, si parlerà di turismo e ciclo-turismo sulla Destra Po, ricollegandosi idealmente a Vento, il progetto di ciclo-via da Torino a Venezia, lungo i 630 chilometri degli argini del Grande Fiume.

Dopo queste iniziative il Teatro verrà richiuso, questa volta temporaneamente. Infatti, i promotori di Città della Cultura/Cultura della Città stanno già sviluppando riflessioni e idee, insieme a molte altre persone e personalità, ferraresi e non solo, insieme all’Amministrazione, su cosa fare del Teatro e cosa farci nel futuro. L’originario progetto pensato da Claudio Abbado oggi, nelle mutate condizioni economiche del Paese e degli Enti locali, non è più realizzabile. Per completare il Teatro come teatro d’opera si stima un fabbisogno aggiuntivo di 8 o 10 milioni. E’ evidente a tutte le persone assennate che nessuna città del rango di Ferrara può oggi pensare di sostenere un investimento del genere. Quindi? Quindi pensiamo al Teatro Verdi come al Teatro della Città, uno spazio e un luogo dove potranno andare in scena iniziative, eventi, spettacoli, conferenze, temporary store, a fruizione dell’intera città e, soprattutto, a beneficio dei giovani, artisti, creativi, fruitori. Uno spazio che con investimenti ridotti può essere portato alla messa  in sicurezza e riportato all’agibilità, per farne scena di molte e diverse iniziative. Poi, con il tempo, si vedrà. Se miglioreranno la situazione economica europea, italiana e ferrarese si potrà pensare ad un Teatro come tutti tradizionalmente lo intendiamo. Altrimenti la città potrà continuare ad usarlo come un teatro di se stessa, valorizzando così il capitale culturale dei propri cittadini, le potenzialità dei più giovani e potrà farlo a basso costo. Una opportunità non irrilevante, visti i tempi che corrono.

Maurizio Bonizzi
Massimo Davi
Diego Farina
Sergio Fortini
Gianfranco Franz
Luca Lanzoni
http://culturadicitta.blogspot.it/

3 Commenti

  1. Egidio scrive:

    Ora è la fase dello sforzo maggiore ;mettere da parte l’idea di facili guadagni ed offrire la struttura ad organizzatori capaci magari già in contatto con circuiti prestigiosi è notizia certa l’interesse per il teatro da parte di organizzatori di concerti ; spettacoli di prosa e teatro condizione essenziale , sarà la massima disponibilità e collaborazione delle istituzioni a cosa serve organizzare uno spettacolo per 800 spettatoi se poi nei dintorni ci saranno al massimo 30 posti auto ed una pattuglia di vigili assetata di sangue che non fa sconti , stesso discorso vale per le attività che trarrebbero vantaggio da una riapertura del teatro; vedi ristoranti , dovranno avere un rapporto gestore cliente basato su prezzi chiari , prodotti tipici , qualità e cortesia , tanti auguri sinceri
    Egidio

  2. Arch. lanfranco Viola scrive:

    Una sola domanda : Chi parlerà di TURISMO ? Ricci Mingani ? Maisto ? l’Ascom ? Davide Bellotti ? o da Bologna come altre volte addirittura Bollettinari ?

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